Una piccola riflessione sul nuovo Sandokan (2025)

 

A dire la verità, non ho mai vissuto l’epoca del mitico Sandokan degli anni Settanta, quello con Kabir Bedi. Quando stavo in Inghilterra negli anni Novanta, per qualche motivo strano mi sono ritrovata a guardare una versione per bambini… ed era sempre un po’ bizzarro, perché io sono veramente della Malesia, del Borneo, quindi sentivo una specie di legame strano e involontario con la storia.

Arriviamo al 2025: ho aspettato il 1° dicembre proprio per vedere come avrebbero “ricreato” il Borneo.

Beh… ecco qualche riflessione knee-jerk:


1. Labuan non è così.

Assolutamente no.
“La Perla di Labuan” nella serie dovrebbe chiamarsi “La Perla della Calabria” — tutta la città sembra uscita da un mondo fantasy fatto in CGI. Zero somiglianza con la realtà. 

Un po’ di contesto: ho vissuto a Kota Kinabalu e, in aereo, Labuan dista al massimo trenta minuti. Ci sono stata almeno dieci volte, forse anche di più. Quindi l’isola la conosco davvero — non per sentito dire, ma per esperienza diretta.





2. Perché tutti gli attori hanno accenti inglesi o stranieri?

Davvero non si trovano attori italiani di origine sud-est asiatica che sappiano recitare? La sensazione è strana, soprattutto per una malese che ha anche vissuto in Italia.
Perfino Crazy Rich Asians aveva un cast internazionale, ma tutti parlavano un inglese fluente, senza produrre quell’effetto strano “posso-fare-finta-di-essere-asiatico-exotico”.


3. La tigre in CGI… un disastro.

Che dire: è un total failure.
La prossima volta, vi prego, trovate un vero tigre. O almeno un CGI che non sembri un gioco per telefono del 2010.


4. Per mostrare com’è davvero Labuan…



versus



Com’è diverso Labuan del 1830 rispetto a quello visto in Sandokan?

Il vero Labuan del 1830 era un luogo molto diverso da come viene mostrato nella serie.
All’epoca l’isola era:

  • Quasi completamente ricoperta di foresta tropicale, con piccoli insediamenti di pescatori e villaggi locali sparsi lungo la costa.

  • Una zona poco urbanizzata, senza grandi edifici, senza porti complessi e senza architetture elaborate.

  • Un punto strategico naturale, ma ancora lontano dall’essere un centro commerciale importante: niente città strutturate, solo poche barche locali, case di legno e attività di sussistenza.

  • L’aspetto generale era quello di un’isola tranquilla, selvaggia e poco abitata, con paesaggi naturali che dominavano tutto.

In Sandokan, invece, Labuan viene rappresentata come:

  • Una città portuale sviluppata, con architetture elaborate, strade pulite e una sorta di “look europeo-fantasy”.

  • Una quantità enorme di CGI, che crea palazzi, ponti e ambienti che non sono mai esistiti sull’isola.

  • Un’atmosfera visiva molto “romanzata”, quasi da videogioco, più simile a una città mediterranea o sudamericana che a un vero porto del Borneo ottocentesco.

  • Una sensazione di ordine e monumentalità che non apparteneva minimamente al Labuan del XIX secolo.


Eccola: Sandokan è pura fantascienza o, al massimo, fantasy. Non è una serie storica, e basta guardarla con questa lente per capirlo.


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